Quanti sono i e le migranti che arrivano in Italia? Davvero si può parlare di invasione?
La popolazione straniera in Italia si attesta su poco più di cinque milioni di persone, l’8,4% del totale. Secondo l’ultimo rapporto ISTAT, il numero di stranieri che acquisiscono la cittadinanza italiana (dopo almeno dieci anni di residenza e lavoro qui) è in crescente aumento. Ciò indica che il paese sta affrontando una fase matura dell’immigrazione.
I richiedenti asilo ad oggi sono circa 200 mila unità. Un terzo rispetto ai millantati 600 mila che la destra ha minacciato di cacciare dall’Italia durante la campagna elettorale (l’ultimo in ordine di tempo è stato Berlusconi). E troppo pochi per parlare di invasione, dato che corrispondono allo 0,3% della popolazione residente in Italia.
Dobbiamo aggiungere che il numero degli sbarchi è calato drasticamente nell’ultimo anno. Dal sito del Ministero dell’Interno, leggiamo che dall’1 gennaio al 27 marzo 2018 sono arrivate in Italia 6.161 persone di cui 4.399 provenienti dalla Libia. Comparando i dati dello stesso periodo dei due anni precedenti, gli arrivi sono diminuiti del 57,52% rispetto al 2016 e del 71,91% rispetto al 2017.
Avremo modo di parlare della principale ragione di questa riduzione, l’accordo Italia-Libia stipulato poco più di un anno fa. Intanto lo sta denunciando Giuseppe Civati con #VOISAPETE. Grazie al libro e alla campagna sappiamo di cosa sono fatte queste politiche migratorie in termini di perdite di vite, di violazione dei diritti umani, di violenza fisica e politica.
E le cifre dell’accoglienza?
Del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati sappiamo tutto. Avendo come principali partner le amministrazioni locali, i progetti Sprar seguono la legislazione e le regole di rendicontazione in modo preciso e trasparente. La rete Sprar pubblica tutte le sue informazioni su un sito e in un rapporto annuale: dove sono collocati i centri, chi sono i partner impegnati nei progetti, la quantità di persone seguite, i soldi spesi. Dall’“Atlante Sprar” 2016 sappiamo che le persone che hanno usufruito del sistema in quell’anno sono circa 35 mila.
Uno strano silenzio circonda invece la situazione dei centri di accoglienza straordinaria. I Cas sono gestiti da cooperative e aziende private in rapporto diretto con le prefetture, gli organi di governo territoriali. Quanti sono i Cas in Italia? Dove sono collocati? Quante persone soggiornano all’interno di ognuno di questi centri? Quali sono gli enti gestori e quali le cifre con cui vengono finanziati? Le prefetture dovrebbero rendere pubbliche queste informazioni, ma sono pochissime quelle che lo fanno. Noi questi numeri e questi dati ce li stiamo andando a cercare, e ne riparleremo.
Intanto, approfondiremo l’argomento parlando del lavoro degli attivisti e delle attiviste della campagna lasciateCIEntrare, grazie ai quali abbiamo scoperto che dentro ai CIE e dentro ai Cas è vietato l’accesso.
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